
Definire il concetto di terrorismo è oggi più che mai un’ impresa ardua, a causa delle mille sfaccettature che esso tende ad assumere e delle facili strumentalizzazioni cui il fenomeno può prestarsi. Sembra che siano oltre 110 le diverse definizioni di terrorismo catalogate ed oltre 20 i suoi elementi caratterizzanti. Fra questi, gli analisti si sono trovati concordi esclusivamente su alcune caratteristiche maggiormente ricorrenti:
– l’ utllizzo della violenza a scopi politici e/o sociali
– il fine intimidatorio e/o ricattatorio
– l’ azione deliberata ai danni di civili

Ma la caratteristica che più di tutti distinguerebbe il terrorismo da altre forme di violenza, è quello dell’ uso della forza a fini dimostrativi. La violenza contro una persona o contro un gruppo di persone, si trasforma in un atto dimostrativo diretto verso la collettività, alla quale viene lanciato un vero e proprio avvertimento. Emblematico il caso degli attentati di Madrid dell’ 11 marzo 2004, a firma Al Qaeda. La carneficina risultatane ha costituito a tutti gli effetti un atto intimidatorio nei confronti dell’ elettorato spagnolo, dissuaso con successo dall’ appoggiare un governo macchiatosi (agli occhi dei terroristi) di aver supportato la guerra al terrore di George W. Bush. Il caso di Madrid dimostra ancora una volta l’ efficacia psicologica delle azioni dei terroristi. Mandando letteralmente il terrore alle urne elettorali, le moderne organizzazioni terroristiche possono oggi influenzare la vita politica di uno Stato democratico.

Tornando al nostro tentativo di definire il terrorismo la difficoltà di giungere ad una definizione univoca del fenomeno, risente probabilmente del fatto (assai discutibile, ma purtroppo incontestabile) che “terrorista è colui che viene additato da altri quale combattente per la libertà”. Ci sentiamo di dissentire con tale affermazione relativistica, quando pensiamo ai milioni di morti innocenti causati in tutto il mondo dal terrorismo. A chi afferma che anche un bombardamento su di una città rappresenti un atto terroristico, possiamo opporre una verità incontrovertibile: esiste una differenza abissale fra il causare vittime innocenti in maniera drammaticamente accidentale e salire su di un autobus imbottiti di esplosivo per fare a pezzi deliberatamente donne e bambini.

Ciò che caratterizza il terrorismo dalle altre forme di violenza è per noi quindi l’ attacco premeditato e deliberato nei confronti di civili inermi. Ciò non pone ovviamente gli stati moderni al riparo dall’ assumere comportamenti di stampo terroristico. Si pensi allo sterminio degli ebrei attuato durante la Seconda Guerra Mondiale dalla Germania nazista, e alla repressione dei curdi e degli oppositori politici da parte del deposto regime di Saddam Hussein. Se poi si guarda a quelle nazioni coinvolte nel finanziamento e nell’ addestramento dei gruppi terroristici, non si può non nominare la Libia sotto il Colonnello Muhammar Gheddafi, sponsor di numerosi gruppi e gruppuscoli islamici negli anni ’80. Nello sfogliare le pagine virtuali dell’ atlante delle organizzazioni terroristiche che abbiamo preparato per voi, vi accorgerete come vi siano ancora oggi numerosi Paesi i quali risultano coinvolti nel finanziamento di organizzazioni terroristiche. Noterete come l’ elenco, benché esaustivo, non è da considerarsi completo. Ci riserveremo infatti di ampliarlo ed aggiornarlo periodicamente.
Indicizzazione delle organizzazioni terroristiche per ordine alfabetico >