Operazione “Bazar”

Italia – Malta, 10 – 11 Ottobre 2002

 

“In sogno ho visto che stavamo sfidando gli americani in una partita di calcio. La nostra squadra era fatta di piloti.” – Membro di una cellula terroristica di Al Qaeda


Un nuovo successo per gli organi di intelligence italiani è stato conseguito nell’ ottobre 2002 grazie all’ operazione ” Bazar ” , condotta dagli uomini del Raggruppamento Operativo Speciale ( R.O.S. ) dell’ Arma dei Carabinieri . Nella notte tra il 10 e l’ 11 dello stesso mese , i militi della Benemerita hanno eseguito , su disposizione dei pm milanesi Massimo Meroni e Stefano Dambruoso , cinque arresti nei confronti di cittadini tunisini componenti di una presunta cellula terroristica di Al-Qaeda . Le indagini sono state condotte nell’ arco di un anno , coinvolgendo Interpol ed F.B.I. statunitense e con l’ apporto del Security Service maltese nelle fasi finali dell’ operazione .



Gli arresti sono stati eseguiti tra Napoli , Milano, Sanremo , e Malta . Gli arrestati rispondono ai nominativi di Nassim Saadi , 28 anni , residente ad Arluno ( Milano ) ; Said Ben Abdelhakim Cherif , 32 anni , residente a Milano ; Ben Khalifa Ben Ahmed Rouine Lazher , 27 anni , domiciliato a Rimini ; Imed Ben Mekki Zarkaoui , 29 anni , domiciliato a Vallecrosia ( Imperia ) e Hamadi Bouyahia , 36 anni , domiciliato a Milano . Quest’ ultimo è stato arrestato a Malta poco dopo la mezzanotte dagli operatori del Security Service e dell’ Immigration Branch del Malta Police Corps , i quali hanno fatto irruzione all’ interno di un appartamento in località Paceville , effettuando l’ arresto del sospetto ed il fermo di tre donne e sette uomini , connazionali del terrorista . Il Bouyahia era giunto sull’ isola di Malta lo scorso 30 settembre e sembra stesse raccogliendo fondi tra la ridottissima comunità musulmana locale , forse facendo uso dei ” centri di preghiera ” presenti in Malta ( uno fra questi è localizzato nell’ area di Sliema , non distante dal luogo dell’ arresto ) . Il terrorista verrà estradato in Italia nel pomeriggio di sabato 12 , dopo esser stato messo al corrente dall’ Ispettore Neville Xuereb , dall’ Assistente Commissario Andrew Seychell e dalla Dott.ssa Donatella Frendo Dimech ( il pool a capo delle indagini in Malta ) delle accuse mossegli , le quali includono falsificazione di documenti , ricettazione di beni rubati ed associazione terroristica . L’ ambasciatore tunisino a Malta , Abdessalem Hetira , interrogato in merito all’ accaduto dal quotidiano locale The Malta Independent , ha rifiutato di commentare i fatti .



Al momento degli arresti risultava invece ancora irreperibile Lotfi Rihani , 25 anni , residente in provincia di Como , mentre il settimo indagato , Hamsa ” il libico ” , è in carcere dallo scorso mese di maggio in Gran Bretagna e risulta essere il leader della cellula . Proprio dalle intercettazioni di telefonate tra questo ed uno dei figli di Bin Laden , gli investigatori del R.O.S. si sarebbero mossi per dare l’ avvio alle indagini , le quali avrebbero avuto inizio già nel giugno 2001 nell’ ambito di investigazioni sul Gruppo Islamico Armato ( G.I.A. ) . Hamsa è considerato, in base a fonti informative statunitensi , personaggio di spicco nel mondo del terrorismo islamico internazionale , e con incarichi operativi ( preparazione e realizzazione di attentati ) , e risulta aver soggiornato anche a Milano intrattenendo rapporti con altre cellule in Olanda , Spagna , Inghilterra e Francia , tutti Paesi nei quali si era recato dopo aver lasciato l’ Italia , luogo non più sicuro a causa della pressante attività di intelligence effettuata dagli organi nazionali . Hamsa aveva ricevuto l’ ordine di abbandonare l’ Italia proprio dai vertici di Al-Qaeda , riparati in Iran , e porsi ” in sonno ” . Il terrorista avrebbe comunque continuato a pianificare attentati ( quali un attacco all’ ambasciata U.S.A. in Olanda ) , venendo infine arrestato in Inghilterra per possesso di documenti contraffatti e su informazioni direttamente fornite alle controparti britanniche dalla C.I.A. statunitense e dagli apparati di sicurezza italiani .



Nell’ appartamento degli arrestati a Milano sono state rinvenute videocassette propagandistiche di Al-Qaeda , dieci tute mimetiche , e nastri contenenti i violenti sermoni anti occidentali di numerosi Imam ( ” capi spirituali ” di comunità musulmane ) . Tra le intercettazioni ambientali effettuate nell’ appartamento , figuravano frasi associabili agli attacchi contro il World Trade Center : ” Stiamo preparandoci per giocare una partita di calcio… tutta la gente non gioca a pallone . La gente che conosci e che ha voglia di giocare a pallone non sta giocando ” , dicono i terroristi . L’allusione alla partita di calcio era stata già utilizzata in occasione degli attentati dell’ 11 settembre , quando venne intercettata la seguente frase: ” La partita comincia domani ” . Le intercettazioni di questi giorni si riferiscono ad una telefonata ad un uomo non identificato , verso la Svezia , nella quale ricorrono i riferimenti alle parole pronunciate da Osama Bin Laden nell’ oramai tristemente noto video nel quale viene dichiarata la responsabilità per gli attentati : ” In sogno ho visto che stavamo sfidando gli americani in una partita di calcio . La nostra squadra era fatta di piloti “. L’imminenza dell’attentato traspare nella seguente affermazione : ” Adesso è disponibile il campo dove dobbiamo giocare al pallone . La gente è andata a giocare a pallone… te ne ho già parlato ( … ) Tutto è pronto . La partita è pronta , dobbiamo fare una partita… vinceremo , sempre vincitori . Non c’è sconfitta ” . Un’ altra frase si riferirebbe infine alla volontà dei terroristi di colpire l’ Italia : ” Adesso vedrai quello che succederà in Italia ( … ) sono sotto l’ America ( … ) vogliono obbedire all’ America ” . I terroristi sembravano pronti ad effettuare uno spaventoso attentato all’ interno di una metropolitana al fine di causare ” diverse centinaia di morti ” . La cellula farebbe parte di una vera e propria rete ramificatasi in tutta Europa , emanazione della cellula originaria del G.I.A. smantellata in Italia nel ’95 e che aveva a capo Lounici Djamel , condannato lo scorso 22 marzo dal tribunale di Napoli a otto anni di carcere per traffico di armi e documenti falsi .



Gli arrestati sono indagati per associazione sovversiva a fini di terrorismo internazionale , contraffazione di documenti e traffico di clandestini . L’ operazione fa parte di una serie di indagini volte ad eliminare la presenza di elementi terroristici in Italia . Sette altri tunisini vennero catturati a Milano nei primi mesi del 2002 con l’ accusa di aver aiutato operativi di Al-Qaeda nell’ ottenere documenti contraffatti . Tra i sette figura Essid Sami Ben Khemais reponsabile logistico delle operazioni terroristiche in Europa .



Le autorità italiane avrebbero usufruito delle rivelazioni del terrorista egiziano Abu Hani ( sospettato di essere la mente ideatrice di diversi attacchi suicidi in Afghanistan ) , il quale , in contatto con gli uomini della cellula , si sarebbe dovuto infiltrare in Italia facendo uso di documenti falsi e coordinare diversi attacchi nella penisola e nel resto d’ Europa . Hani è ritenuto essere l’ elemento di collegamento tra le cellule italiane ed asiatiche di Al-Qaeda , e dopo esser fuggito dall’ Afghanistan avrebbe trovato rifugio a Kuala Lumpur , in Malesia . Nato nel 1957 , è anche noto come Omar Lhazazba o Hani Jaserevic ( quest’ ultimo è il cognome della moglie serba ) . I suoi collegamenti con le cellule italiane risalgono al periodo nel corso del quale il terrorista combattè in Bosnia , ove conobbe l’ egiziano Sheik Anwar Shabban , a lungo residente a Milano .

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