
Nel 1977, a seguito della sempre crescente ondata di azioni terroristiche volte alla destabilizzazione dell’ordinamento democratico del nostro Paese, il Comando Generale dell’ Arma dei Carabinieri decide di formare una propria unità controterrorismo per meglio combattere il fenomeno ed assicurare la dovutà tranquillità alla cittadinanza. Il 6 febbraio 1978 nasce ufficialmente il G.I.S. (Gruppo d’ Intervento Speciale), la prima unità per il controterrorismo italiana nell’ambito di una forza di polizia, il cui impiego è direttamente disposto dal Comando Generale sito in Roma.



Per l’ addestramento dei primi operatori, si usufruì dell’ esperienza del Gruppo Operativo Incursori del COM.SUB.IN., dello Special Air Service britannico e del Grenzschutzgruppe 9 dell’ allora Germania Federale. Gli operativi del prestigioso reparto provengono direttamente dall’altrettanto efficiente 1° Reggimento Carabinieri Paracadutisti “Tuscania”. Dal 2000, il reparto si è progressivamente focalizzato sulle missioni fuori area, anche in virtù dell’ inclusione di alcuni elementi nella 2a Brigata Mobile, lasciando le emergenze minori sul piano nazionale al N.O.C.S. della Polizia di Stato (in caso di dirottamenti aerei, sembra comunque che il G.I.S. abbia priorità di intervento). Nel 2004 il G.I.S. è stato elevato da unità controterrorismo al rango di forza speciale, venendo quindi inserito nel Comando Forze Speciali Interarma (CO.F.S.).


“Il Gruppo di Intervento Speciale è stato istituito nel 1977, a Livorno, con carabinieri tratti dall’allora Battaglione Carabinieri Paracadutisti Tuscania”, dice il tenente colonnello Paolo Nardone, Comandante del G.I.S., “ed è intervenuto per la prima volta nel 1980 all’interno del supercarcere di Trani, in provincia di Bari, dove 80 detenuti in rivolta tenevano in ostaggio 18 guardie carcerarie. I compiti specifici del Gruppo riguardano la liberazione di ostaggi perseguendo al massimo la salvaguardia della loro vita e la riassunzione del controllo di obiettivi di vitale interesse nelle mani di terroristi, come il supporto all’Arma territoriale in delicate operazioni di polizia giudiziaria; la selezione e formazione del personale; l’addestramento e la qualificazione di militari dell’Arma destinati a particolari incarichi; la formazione di guardie del corpo per l’Arma dei Carabinieri ed altri enti anche stranieri (Malta, Algeria, Turchia, Libano e, recentemente, Afghanistan); la ricerca e la sperimentazione di materiali speciali”.

