Il Gruppo Operativo Incursori è inserito all’ interno del Comando Subacquei e Incursori “Teseo Tesei” (COM.SUB.IN.), il quale è retto da un Ammiraglio. Con sede al Varignano (La Spezia), del COMSUBIN fanno anche parte il Gruppo Operativo Subacquei (G.O.S.), il Gruppo Navale Speciale (G.N.S.) il nucleo Submarine Parachute Assistance Group (S.P.A.G.), il Gruppo Scuole e l’ Ufficio Studi.
Il G.O.I. (Gruppo Operativo Incursori) consta di 150/200 operativi , ed è il team delegato alle operazioni di sabotaggio ai danni di obiettivi marittimi o costieri , ricognizione , e riacquisizione di piattaforme o natanti (nell’ottobre del 1985 uomini del G.O.I. vennero allertati per un eventuale assalto alla motonave Achille Lauro dirottata da un commando di terroristi palestinesi ) . Il durissimo corso di addestramento si articola in tre anni durante i quali gli aspiranti dovranno assumere totale padronanza nelle attività subacquee , di alpinismo , ed aviolancistica (tutti i volontari dovranno comunque già possedere il brevetto di paracadutista militare conseguito presso il CE.A.PAR. di Pisa) , permettendo solamente al 10% dei volontari di conseguire la qualifica di “combat ready”. La fase preliminare dell’addestramento prevede inoltre lo studio di tattiche , il maneggio di armi ed esplosivi , il combattimento a mani nude e all’arma bianca , per una durata complessiva di dieci mesi . Il Gruppo Operativo Incursori è diviso in squadroni a loro volta costituiti da distaccamenti operativi di sei uomini . Per le operazioni navali anche il COM.SUB.IN. , come molti altri reparti di incursori di marina occidentali , è solito suddividere i propri operatori in coppie al fine di costituire singole unità operative che garantiscano risultati ottimali . Affianco ai compiti sopra indicati gli uomini del G.O.I. possono svolgere il ruolo di gruppo acquisizione obiettivi , individuando ed ” illuminando ” con speciali telemetri laser bersagli altrimenti difficilmente rilevabili al fine di consentirne la distruzione da parte di unità dell’ Aeronautica o della Marina (tramite missili “da crocera”) . Ufficialmente il COM.SUB.IN. non è abilitato alla formazione e gestione di gruppi paramilitari in territorio ostile nonostante la dottrina operativa delle forze speciali N.A.T.O. lo preveda espressamente .
Nel raggio d’ azione del G.O.S. (Gruppo Operativo Subacquei) rientrano invece le operazioni di supporto ai nuclei subacquei imbarcati su unità ausiliarie della Marina , lavori subacquei , operazioni di ricerca e recupero , nonchè la sperimentazione di nuove tattiche e supporti tecnici . La specialità del G.O.S. è costituita dall’immersione iperbarica , la quale consente operazioni di salvataggio a profondità elevate .
La struttura del G.O.S. può essere così riassunta :
REPARTO PRONTO INTERVENTO : in allerta 24 ore su 24 può in qualsiasi momento essere impiegato per operazioni di salvataggio
REPARTO DI RINCALZO : impiegato quale unità di supporto o sostitutiva in situazioni particolarmente delicate ; può esser costituito anche da istruttori o dal personale in forze presso altri enti
SEZIONE MATERIALE E PERSONALE : rappresenta la componente logistica del G.O.S.
SEZIONE MOBILITAZIONE : sua è la redazione delle liste del personale G.O.I. e G.O.S. che può venir richiamato in servizio
Appare ad ogni modo necessario specificare come al G.O.S. non siano delegati compiti offensivi o legati in alcuna maniera alla dottrina operativa propria della guerra “non convenzionale” , essendo questi ultimi di esclusiva competenza del G.O.I.
Il G.N.S. ( Gruppo Navale Speciale ) provvede a fornire le unità navali necessarie per lo svolgimento delle operazioni . Il gruppo principale è costituito dalle navi salvataggio Anteo e Proteo , mentre i M.A.S. ( Motoscafi Appoggio Subacquei ) Alcide Pedretti e Mario Marino costituiscono le unità minori . L a Pietro Cavezzale , ex nave appoggio per gli idrovolanti statunitensi entrata in servizio nel 1944 e successivamente adottata quale unità principale dal Teseo Tesei , viene tuttora utilizzata per addestrare gli operativi alla riacquisizione di vascelli dirottati nonchè al posizionamento di cariche esplosive sull’ opera viva ( la parte sommersa della carena ) . La ” scuderia ” mezzi speciali comprende invece diversi battelli subacquei i quali ricalcano per concetto i vecchi S.L.C. sviluppati da Tesei nonchè numerosi altri veicoli la cui esistenza e le cui caratteristiche risultano ovviamente esser coperte da segreto .
Il Gruppo Scuole cura invece l’ aspetto addestrativo, svolgendo annualmente corsi di differente livello , abilitando alla qualifica di O.S.S.A.L.C. ( Operatore del Servizio Sicurezza Abilitato al Lavoro in Carena ) conseguita dal personale del G.N.S. , S.D.M. ( Sommozzatore Disattivatore Mine ) presenti sulle unità contromisure mine , D.O.A. ( Demolitore Ostacoli Antisbarco ) del Batttaglione San Marco , S.D.A.I. ( Servizio Difesa Anti Mezzi Insidiosi ) . Attualmente il Gruppo Scuole contribuisce all’addestramento di personale appartenente al G.I.S. dei Carabinieri al N.O.C.S. della Polizia di Stato ed al 9° rgt. Col Moschin , partecipando inoltre attivamente a programmi di scambio professionali con unità similari dei Paesi alleati quali S.E.A.L.s statunitensi.
Proprio come l’ attivita’ operativa, anche quella addestrativa non e’ esente da rischi, come testimonia il grave incidente del quale e’ rimasto vittima un giovane sottufficiale del G.O.I. nella mattinata di venerdi’ 23 marzo 2007. L’ incidente e’ occorso verso mezzogiorno nell’ ex fortino militare dell’ isola del Tino, situata nell’ estremo limite del golfo spezzino. L’ operatore stava maneggiando una carica esplosiva quando l’ ordigno e’ deflagrato accidentalmente, devastandogli la mano sinistra. I primi soccorsi sono stati prestati dai colleghi, i quali sono riusciti ad arrestare temporaneamente l’ emorragia tramite l’ applicazione di lacci emostatici. Il milite, ancora cosciente, e’ stato immediatamente caricato su di una motobarca e trasportato a velocita’ massima verso la base del Varignano, dove ad attenderlo vi era un’ ambulanza militare che lo ha trasferito al pronto soccorso di La Spezia, e di li’ in elicottero presso l’ ospedale di Savona. Il militare e’ stato sottoposto all’ amputazione di almeno tre dita, compromettendo l’ uso della mano.
L’Ufficio Studi si fa carico della sperimentazione e ricerca nel settore di armamentario , mezzi , e supporti tecnici in generale , dimostrandosi costantemente sensibile ed attento alle esigenze degli operatori sul campo .

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