L’ armamento individuale dei D.A.O. comprende i fucili d’ assalto Beretta SCP/ 70/90 muniti di ottiche Trijicon ACOG da 3,5 ingrandimenti e due mitragliatrici di squadra Minimi, entrambi in cal. 5,56X45 mm. NATO. Per ciò che riguarda gli strumenti di osservazione e puntamento a lungo raggio, troviamo il Ground Laser Target Designator (G.L.T.D.), per la guida terminale del munizionamento al laser. Il sistema presenta una camera termica (impiegabile anche separatamente), Global Positioning System e telegoniometro. Dal peso di 48kg, esso può esser scomposto in tre cellule trasportabili separatamente. Le attività di osservazione e puntamento a medio/breve raggio vengono invece poste in essere grazie all’ impiego dei binocoli Steiner 7X50 (completi di bussola), dei cannocchiali con telemetro laser e “starlight” N/CROS MKIII, di produzione israeliana. Per la semplice osservazione, è impiegato il cannocchiale Swaroski CTC 30×75. Per quanto concerne gli apparati di visione individuale, il R.A.O. si affida ai Night Vision Goggles (N.V.G.) IL Litton AN/PVS-15 ed ai monocoli AN/PVS-7B/D. Il parco radio vede la presenza delle HF/BLU Elmer SRT-178P e di apparati VHF. La mobilità su terra è affidata a due Iveco VM-90 per D.A.O., nonché alle motociclette leggere aviolanciabili Alpenparà MLA90, prodotte dalla Pozza di Recoaro Terme.
L’ Alpenparà MLA90 è un mezzo polivalente paracadutabile in opportuna configurazione di lancio ed in grado di essere pronto all’ uso in soli due minuti dal momento del contatto con il suolo, trasportando, su qualsiasi terreno, uomini e materiali. La quota massima per il suo impiego è di oltre tremila metri sopra il livello del mare.
[learn_more caption=”Scheda Tecnica: Moto Leggera Aviolanciabile Alpenparà”]Cilindrata: 204 CC Velocità massima: 45 KM/h Capacità serbatoio: 5 LT Alimentazione: Benzina Pendenza massima longitudinale: 80% Pendenza massima trasversale: 30% Accondizionamento all’ aviolancio: 5 min. Accondizionamento all’ impiego: 2 min. Consumi: 22Km/l Potenza massima: 8.5 HP a 4500 giri/min Raffreddamento: Forzato ad aria[/learn_more]
Per le infiltrazioni anfibie il R.A.O. fa uso (tra le altre imbarcazioni) del gommone Commando FC 470, prodotto dalla francese Zodiac e dalle innumerevoli capacità operative. Esso può essere aviolanciato, elitrasportato e gettato in acqua completamente sgonfio facendo uso di un gancio baricentrico. Una volta in acqua, gli Acquisitori provvederanno a gonfiarlo (tramite apposita bombola) ed a configurarlo per l’ impiego operativo. Il Commando FC 470 è munito di raccordi aeronautici che gli consentono di resistere alla pressione di gonfiaggio con le bombole (la quale supera i 200 bar) ed è in grado di navigare fino a mare forza quattro. Da sgonfio ha un volume di ingombro ben inferiore al metro cubo. Se gonfiato facendo uso di CO2 (solitamente in climi molto freddi, per evitare che il gommone si sgonfi), sono necessari circa due minuti per l’ approntamento. In caso di impiego dell’ aria, il tempo di gonfiaggio raddoppia.
[learn_more caption=”Scheda Tecnica: Zodiac Commando FC 470″] Peso: 145 KG Larghezza: 2m Lunghezza: 4.70m Portata massima” 1250 KG Potenza massima: 55 HP Potenza minima: 40 HP Velocità a pieno carico: 14 nodi Velocità massima vuoto: 22 nodi [/learn_more]
Per effettuare l’ avvicinamento subacqueo, gli Acquisitori del R.A.O. (al pari del COM.SUB.IN. e del Col Moschin) sono equipaggiati con autorespiratori a circolo chiuso di ossigeno ARO, i quali, non rilasciando in acqua le caratteristiche bollicine, rappresentano lo strumento ideale per le infiltrazioni occulte degli uomini. Il principio di funzionamento è estremamente semplice. Il gas viene convogliato, attraverso uno speciale rubinetto, da una bombola che lo contiene ad alta pressione fino ad una sacca polmonare floscia, ove si espande assumendo la pressione ambientale. Si inspira ed espira quindi tranquillamente all’ interno della sacca, dato che la CO2 viene assorbita dal filtro in calce sodata. I consumi sono limitati alle necessità metaboliche dell’ organismo, permettendo un’ ampia autonomia operativa. L’ autorespiratore ARO è inoltre dotato di una ridotta traccia magnetica. A causa del fatto che si respira ossigeno puro, l’ operatore che ne faccia uso dovrà essere dotato di una disciplina e di un controllo delle proprie azioni non comune. Egli sarà infatti perfettamente addestrato al continuo controllo dei tempi di immersione e della profondità, al fine di evitare intossicazione da CO2, iperossia ed anossia. Necessario è quindi acquisire familiarità con le sintomatologie dei distrubi di cui sopra, imparando fin da subito a gestirle ed evitarle. Il primo modello di ARO realizzato nel dopoguerra in Italia, era denominato “Caimano” e fu immediatamente adottato dalle unità specializzate delle forze armate e dell’ ordine.
[learn_more caption=”Scheda Tecnica: Autorespiratore ad ossigeno ARO”] Peso: 14 KG Bombola in materiale amagnetico da 2 LT Pressione di esercizio: 200 ATM Pressione di collaudo: 300 ATM Peso della calce sodata: 2.2 KG Volume del sacco polmone: 9 LT Quota di tangenza: 12m Autonomia: circa 5 ore con bombola da due LT [/learn_more]
Interessante poi l’ utilizzo degli alimentatori a pannelli solari UNIPAC-15, i quali consentono di ricaricare le batterie di varie unità portaitili e possono funzionare anche se parzialmente danneggiati (le capacità vengono ovviamente ridotte). L’ UNIPAC-15 è stato ideato per essere facilmente trasportato in ogni ambiente.
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